Riepilogo
Riepilogo
MACCARESE: Terenzi 15, Garbini 6, Allevi, Pallocchia 4, Bonaventura, Ukmar 7, Bargiacchi 2, Costantini, Mastropietro 6, Acconciamessa 2, Bifulco 6, De Santis. All. Macchini Ass. Acconciamessa
CARVER: Tranquilli 6, Calicchio 2, Pignatone 9, Fabrizi, Segatori 7, Costa 2, Nacca D., Nacca S. 1, Milanese 20, Brauzi, Guadagno. All. Bramonti Ass. Rossi
Quando si gioca una partita tra la prima e la seconda in classifica solitamente assistiamo a partite non esaltanti tecnicamente ma che regalano emozioni a non finire. Maccarese – Carver ha rispettato il copione: incerta fino alla sirena finale, l’essenza di ciò che è questo sport, meraviglioso ma tremendamente spietato. Dalle stelle alle stalle nel giro di un secondo, Carver che festeggia ed appena un secondo dopo ha le mani nei capelli, atterrita mentre vede i padroni di casa esultare. Fa male, malissimo, come un gancio in pieno mento, e chi scrive la butta sul riflessivo per provare ad alleviare lo sconforto. Ma una partita si è giocata, e proveremo a raccontarla: Maccarese scende in campo più convinta, decisa ad indirizzare subito la partita, con una gran voglia di agguantare la vittoria e magari ribaltare anche la differenza punti (all’andata finì + 12 per la Carver). Locali che tirano con alte percentuali complice una difesa ospite alta sulle gambe e che subisce troppi contatti. Per gli ospiti le cose non vanno meglio in attacco: palla troppo ferma, poche penetrazioni, tiri affrettati. Nel secondo quarto invece calano le percentuali per Maccarese, che comincia a prendersi tiri poco costruiti, Carver che trova cinque punti di fila con Pignatone, abbastanza fortuiti ma che sembrano sciogliere i biancorossi, ora più attivi in difesa e più fluidi in attacco. Terzo quarto: Carver che riaggancia i padroni di casa, che non riescono a contenere Milanese sotto canestro, Maccarese che rimane in partita con due bombe di Terenzi e Garbini. La Carver trova il massimo vantaggio nel quarto quarto (37-41) ma non ha quel killer instinct che le permetterebbe di ammazzare la partita: arma che sicuramente ha Maccarese, che ha il merito di riprendere sempre la partita, catturare rimbalzi importanti ed attaccare il canestro con più convinzione. Quello che succede nell’ultimo minuto non lo vediamo neanche in quei film americani sullo sport. Sul -1, Segatori trova due punti spalle a canestro che valgono il sorpasso (46-47). 8”, Maccarese ha la rimessa nella metà campo offensiva: la palla non trova un padrone, passa in varie mani finchè non rotola per terra e vi si buttano sopra un locale e un ospite. Contesa. Freccia che premia Maccarese. L’arbitro sentenzia che c’è un secondo ancora da giocare. Time out Maccarese. Bifulco riceve, si alza da quattro metri, segna. La gioia del pubblico di casa è incontenibile. Complimenti per la vittoria, in una partita di uno sport in cui non esiste la sfortuna, esistono spazi e tempi precisi, lavori invisibili, lucidità in tutti e quaranta i minuti per effettuare la lettura migliore, allenamenti ogni volta più forti e con qualcosa in più di appreso. I numeri spiegano tanto, e a questi livelli difficilmente vinci segnando 47 punti o tirando con l’8% da tre (1/12). Ma le cose determinanti spesso sono altre. La testa necessaria, ad esempio, per affrontare sfide punto a punto, e le ultime tre partite della prima fase, da vincere assolutamente per non perdere il primo posto. Prossimo impegno domenica 5/2 quando al Palacarver verrà Rieti a farci visita.