Riepilogo

Carver Roma: Di Bello 2, Scianaro 11, Toti ne, Maiolo 6, Vitale, Lucarelli, Martino 11, Benincasa 5, Galli ne, Pagnanelli 12, Pizziconi ne. All.: Tretta

Vigor Matelica: Arnaldo 3, Rolli, Panzini 3, Pali ne, Dieng 9, Morgillo 3, Zanzottera 20, Riccio 12, Gaeta ne, Musci 3, Eliantonio. All.: Trullo.

Atmosfera delle grandi occasioni al PalaCarver per un match che valeva la leadership nonostante le tre giornate ancora da giocare in un girone confermatosi equilibratissimo in cui nulla era, e forse ancora non lo è del tutto, così scontato.

Così come poco scontata è stata la gara di oggi, decisamente sentita dal punto di vista emotivo, a giudicare dal bassissimo punteggio e dai macroscopici errori che hanno tenuto tiratissimi i nervi di ambedue le formazioni.

La Carver tiene testa, Matelica non brilla come dovrebbe una capolista, ma alla fine è la squadra ospite a prendersi i due punti che valgono un consolidato primato.

Sacrosanto è che per farlo ha dovuto però sudare le c.d. sette camicie. I romani giocano alla pari fino a poco più di due giri di lancette dalla fine e possono recriminare solo di non aver saputo sfruttare le occasioni nei momenti decisivi degli ultimi 10 che avrebbero potuto significare anche la vittoria. Perché in un match cone questo poteva anche andare a finire così se consideriamo che dalla parità del 6′ (46/46) al – 2 a 160″ dalla sirena (46/48) ci sono state almeno tre occasioni nitidissime in cui la sfera ha danzato sul ferro sull’appoggio a botta sicura da sotto di Martino ed altrettanti di capitan Pagnanelli e del giovane Maiolo.

Invece, questi episodi sono stati probabilmente il brutto presagio di quello che poi materialmente è avvenuto, con la tripla di Arnaldo che tramuta l’extra possesso sul tiro sbagliato di Riccio nel +5 che pesa tantissimo e risulterà determinante alla sirena

Antonio Maiorana

Area Comunicazione Carver